22 settembre 2008

Raduno - NEL CUORE DEL DELTA DEL PO -

Il gruppo Alfisti, in piccola delegazione, si è recato all'evento monomarca "RADUNO NEL CUORE DEL DELTA DEL PO" organizzato dal Club Alfetta Berlina e Derivate, riservato ad amanti possessori delle vetture del Biscione, non solo di Alfetta berlina e GTV, ma anche di vetture storiche come le mitiche Giulia nelle loro varie versioni, le 75 ottimamente rappresentate, senza disdegnare le più moderne vetture del marchio portate con grande soddisfazione dai nostri equipaggi, de facto le uniche vetture a trazione anteriore.
Ma questo non ha creato nessun problema di integrazione tra i vari presenti, che anzi hanno accolto con molto interesse l'arrivo della delegazione Udinese, plaudendo anche il fatto di aver macinato un buon numero di km per poter essere presenti all'evento.

Il ritrovo, di buon mattino ore 7.30, a casa di Luca dove l'ultimo acquisto del Team Lodola faceva bella mostra di se, tirato a lucido e pronto ad affrontare i 150 km che ci separano da Taglio di Po. La 156 GTA accoglie a bordo oltre a Luca stesso, anche Alida e Maurizio, che per l'occasione lascia a riposo la sua 147 e si accomoda, in veste di reporter della giornata e di navigatore vivente, accanto al fratello (plauso e merito da tutti noi Alfisti! -ndr).
Christian e Giovanna, a bordo del loro GTV, rappresentano il secondo equipaggio delle delegazione.
Si parte, si prende l'autostrada A4 e poi giù per la Romea in direzione Rovigo.
Verso le 9.00 siamo già in vista di Chioggia, di cui possiamo vedere uno scorcio del paesaggio fluviale ripreso durante il viaggio.

Da Raduno - NEL CUORE DEL DELTA DEL PO -


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Alle 9.30, puntuali sulla tabella di marcia, arriviamo al "MUSEO REGIONALE DELLA BONIFICA DI CA' VENDRAMIN" sito nel comune di Taglio di Po (RO) dove ci attendono i dirigenti del club, per effettuare le operazioni di iscrizione e registrazione delle vetture, e gli altri equipaggi partecipanti all'evento. Le vetture vengono parcheggiate nell'ampia distesa di verde antistante l'Ex-Idrovora, ora adibita a museo, risalente ai primi del '900 dopo la costruzione di una vasta rete di canali, la quale aveva lo scopo di sollevare le acque di tutto il bacino superiore e di immeterle nel canale emissario (canale Veneto) che le convogliava poi in mare in prossimità della foce del Po di Goro.

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Dopo le fomalità di rito, vengono consegnati a tutti i partecipanti dei graditi omaggi: due bottigliette d'acqua, una bottiglietta di The al Limone, una brioches ed una barretta di cioccolato. Un buon modo per iniziare bene la giornata, con una seconda colazione che viene accolta con entusiasmo dai nostri equipaggi, anche perchè la levataccia e la conseguente colazione sono ormai un ricordo e la fame inzia a farsi sentire. Nel frattempo giungono gli ultimi equipaggi che completano l'allegra brigata: in totale sono presenti 20 vetture e circa una cinquantina di persone, di tutte le età, dai più esperti fino ai più giovani futuri Alfisti. Un gruppo eterogeneo ma molto simpatico, cortese, vivace e soprattutto ALFISTA.
Verso le ore 11.00 si inizia la vista guidata alle sale del Museo con una preparata Guida che ci fornisce tutte le informazioni relative alla costruzione, al funzionamento ed al declino dell'Idrovora di Ca' Vendramin.

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Questo edificio, ora Museo Regionale della Bonifica, ospitò dal 1903 al 1969 il principale complesso idrovoro per la bonifica meccanica dell'Isola di Ariano. Esso prosciugava il comprensorio del Consorzio coadiuvato da due impianti idrovori secondari, posti più a valle. Queste due idrovore minori erano azionate dall'energia elettrica prodotta a Ca' Vendramin attraverso la trasformazione della forza vapore. E' questa la caratteristica tecnologica più saliente della bonifica di Ariano, innovativa per quei tempi e all'epoca unico esempio in Italia. La progettazione della bonifica ebbe luogo tra il 1886 ed il 1900 e fu opera del Genio Civile di Rovigo e di Antonio Zecchettin, l'ingegnere che curò il progetto e la sua realizzazione. Le idrovore di Ca' Vendramin funzionavano esclusivamente a vapore, mentre quelle minori vennero elettrificate fin dall'origine. Lo scoppio della prima guerra mondiale rese proibitivo il costo del carbone, così nel 1921 venne elettrificata una parte degli impianti. Negli anni '50 l'abbassamento del suolo comportò una rapida perdita di funzionalità da parte dell'Idrovora che nel 1969 venne definitivamente chiusa, sostituita con il più moderno impianto di Goro.
La prima sala che si può visitare è l'officina: l'idrovora doveva essere totalmente indipendente e quindi anche i lavori di manutenzione venivano svolti all'interno della stessa. Attraverso una serie di pulegge venivano azionati, sempre sfruttando solo l'energia del vapore trasformata in energia meccanica, due torni, un trapano a colonna e due frese.

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Sono poi conservati diversi strumenti dell'epoca come chiavi inglesi, cacciaviti, batti-pali, morse, portantine per il trasporto della terra fuori dagli scavi, mobili dell'epoca e persino la bicicletta del direttore.
Nella seconda sala si possono ammirare le tre caldaie dove veniva bruciato il carbone (ed in epoca successiva anche legno e canna palustre, per ovviare ai costi) per la produzione del vapore necessario a far muovere le enormi macchine presenti nella sala successiva.

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Siamo poi tornati all'aperto dove la nostra guida ha continuato a narrarci le vicende che hanno interessato questa zona del Po, fornendoci anche alcune informazioni sulle dimensioni dell'apparato, sui costi di costruzione e sul recente utilizzo della struttura: a titolo informativo e anche strabiliante, alcuni dati...Altezza della torre ciminiera 62 metri (impressionante se si pensa a come è stata costruita nel 1903..), costo dell'impianto completo 4.059.000 lire (all'epoca un operario prendeva di stipendio forse 20 lire al massimo), portata delle idrovore 21.000 litri di acqua al secondo.

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Conclusa la visita guidata al Museo, durata circa 1 ora, abbiamo ripreso le nostre amate per il giro turistico nel cuore del Delta del Po, attraverso l'incantevole Sacca di Scardovari lungo l'argine del Po con i caratteristici casoni palafitta da una parte ed in campi coltivati a riso e frumento dall'altra.

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Siamo poi giunti in località Santa Giulia dove abbiamo potuto attraversare il Po di Gnocca su di un suggestivo Ponte di Barche dove, per inciso, il 2.5 di Luca, la 147 di Maurizio, il GTV di Duca e di Mauro avrebbero avuto non poche difficoltà a passare....

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Da qui, pochi metri di macchina, siamo arrivati all'Ostello Rifugio Parco del Delta del Po, sito in località Gorino Sullam, sempre nel Comune di Taglio di Po, dove abbiamo parcheggiato le nostre vetture per prepararci al succulento pranzo. Ormai lo stomaco cominciava a reclamare, ma ben presto la simpatica proprietaria ed i suoi bravissimi aiutanti ci hanno servito un pranzo veramente ottimo. Chi ha scelto il menù di carne e chi ha scelto il menù di pesce non ha avuto di che lamentarsi: porzioni abbondanti e gustose, con un gradito assaggio di mazzancolle adriatiche pescate in mattinata e un gustoso dolce a chiusura del pranzo.

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Purtroppo causa condizioni del tempo non delle migliori, qualche goccia di pioggia, non abbiamo potuto usufruire del servizio di barche per il giro turistico del delta del Po. Tutte le barche chiuse erano già occupate, quindi abbiamo concluso la giornata con lo scambio dei saluti, la foto di gruppo di rito che verrà pubblicata sul Gazzettino (di Rovigo, immagino) e un cordiale arrivederci alla prossima occasione.

Raduno ben organizzato, con gente simpatica e cordiale. I posti visitati sono stati davvero interessanti e difficilmente li avremmo potuti vedere se non grazie a chi ha organizzato l'evento. Un plauso dunque al Club Alfetta Berlina e Derivate per l'ottima riuscita della giornata.

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Evento eccezionale occorso durante il raduno: abbiamo incontrato e conosciuto niente di meno che il Sig. BONOMO in persona, Alfista anche lui e possessore di una 75 Turbo America con interni Recaro totalmente rifatti dalla sue abili mani. Il nome dice tutto, ma per chi non lo conoscesse diciamo che sulla piazza è di sicuro il miglior "arredatore" di interni automobilistici. Ci siamo scambiati i numeri di telefono per un futuro contatto e per arricchire le nostre conoscenze e i nostri rapporti con i migliori preparatori di vetture...


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Link Foto Album : http://picasaweb.google.com/Duca076/RadunoNELCUOREDELDELTADELPO#

1 commento :

Duca076 ha detto...

Questa volta tutto il merito e le congratulazioni della stesura del resoconto della giornata,foto comprese,va integralmente al Team Lodola nella figura sia di Luca che di Maurizio.

Purtroppo noi questa volta non eravamo presenti,ma l'accurata descrizione e le eloquenti fotografie rendono giustizia all'intensa giornata.

Ricca anche di interessanti incontri,a quanto abbiamo potuto leggere..:-)

Ancora un grazie per aver condiviso con noi e tutti gli Alfisti rimasti al di qua "delle colonne d'Ercole" la splendida giornata.

Team Lodola:una garanzia di successo...;-)